VARON MILANES DE LA LENGUA DE MILAN E PRISSIAN DE MILAN DE LA PARNONZIA MILANESA.
Stampà de neuv.
Giuseppe Marelli, Milano, 1750
In-16 (mm. 172x117), mz. tela ottocentesca (piccole manc. al dorso), pp. 92 (mancano occhietto e ultima c.b.), con vignetta inc. in rame al frontesp. (ritratto dell'Autore?), ornato da una grande iniziale e fregi, inc. su legno. Precedono l'operetta 9 fra sonetti e strambotti. Cfr. Cat. Hoepli,107: "Il Varon Milanes' consta di un dizionarietto di 570 voci, usate dal popolo, con la relativa accezione di fianco e di una Spiegazione dei vocaboli' dove l'A. da l'etimologia che fa risalire al greco e al latino. Il Prissian' insegna la pronuncia del dialetto milanese, disponendo la materia in ordine alfabetico, trattando lettera per lettera. Quest'ultima è scritta totalmente in dialetto.Autore della prima ediz. è un certo Giovanni Capis, del quale l'Argelati da vaghe notizie. Ignota la data di nascita e di morte. Pare che l'A. avesse pensato a quest'opera quando era ancora studente di legge a Pavia e che la desse alle stampe nella stessa città pei tipi del Bartoli in data ignota. Giuseppe Milani l'arricchi' di annotazioni e aggiunte, ordinò la materia alfabeticamente, come lui stesso ci dice nella Prefazione e ne fece una seconda edizione. La terza e prima Milanese usci' nel 1606 pei tipi di Gio. Giacomo Como, curata da Ignazio Albani. La nostra segui' immediatamente a quella del 1606 e fu curata da Giuseppe Marelli. Autore del Prissian' si crede sia Giovanni Ambrogio Biffi.Varrone e Prisciano sono i nomi dei due grammatici latini usati nelle scuole medioevali per denominare le grammatiche".Cfr. anche Predari, p. 398 - Melzi,III, p. 195 - Argelati,I, p.I , p. 277 e II, p. 926.Con alone più o meno lieve su tutto il testo; firma di apparten. ai risg. e al frontesp.; complessivam. un discreto esemplare di quest'opera di grande rarità.