SONECTI CAPITULI CANZONE SEXTINE STANZE ET STRAMBOCTI COMPOSTI PER LO EXCELLENTISSIMO FRANCESCHO CEI CIPTADINO FIORENTINO IN LAUDE DI CLITIA.
per Philippo di Giunta, Firenze, 1514
In-24 gr. (mm. 139x87), p. vitellino ottocentesco (picc. spacchi alle cerniere), filetto dorato ai piatti, dorso a cordoni con fregi e tit. oro, dentelles dorate ai risg., tagli dorati, 5 cc.nn., 58 cc.num., 1 c.nn. (con bella marca tipografica xilografata al verso); titolo racchiuso entro ricca cornice figurata, pure inc. su legno; la raccolta è introdotta da una epistola di Giovanni Monaci a Domenico Canigiani. Cfr. Camerini,I,54: Ripete l'ediz. del 1503, con qualche lieve differenza tipografica - Renouard, n. 54, p. XXXVIII - Brunet,I,1714 per la prima ediz. del 1503 (in Nota riporta il 1514 come seconda ediz.) - il Gamba,1080 (in Nota) sostiene che: esiste una seconda ediz. di Firenze, Filippo di Giunta Cartolaro, 1507, non citata dal Renouard.. Osservò il Crescimbeni, che, quanto a vivezza, è stato il Cei uno de' migliori poeti, e che in molto conto debbon essere spezialmente tenute le sue rime anacreontiche.Francesco Cei (1471-1505), improvvisatore e sonatore di lira, avversario del Savonarola e dei Piagnoni, fu autore di un canzoniere pieno di trovate e lambiccature che precorrono lo stile secentista, così Diz. Treccani,III, p. 55. Leggerm. smargin., solo qualche lieve arross. o fiorit. ma complessivam. esemplare ben conservato. Raro.