PRACTICA MAIOR IOAN. MICHAELIS SAVONAROLAE MEDICI PATAUINI.
In qua de morbis omnibus, quibus singulae humani corporis partes afficiuntur, ea diligentia. & arte disputatur, ut ijs, qui medicam artem exercent, nihil possit esse accomodatius. Accesserunt in hos libros partim emendationes, partim verò etiam brevia in singula capita argumenta. Index copiosus rerum omnium, quae toto opere tractantur.
apud Vincentium Valgrisium, Venetiis, 1561
In-4 p. (mm. 308x205), mezza pergamena moderna con angoli, titolo oro su tassello al dorso, 26 cc.nn., 287 cc.num. (manca lultima c.b.), marca tipografica silograf. al frontespizio e in fine. Testo su due colonne, ornato da alc. capilettera figurati inc. su legno. Dedicato a Sigismundo Polcastro. Celebre trattato di medicina pratica diviso in 6 parti: De modo processus artificialis medici in medendo - De rebus non naturalibus - De cibariorum compositione in omni aegritudine - De simplicium, ac Compositorum viribus - De simplicibus, et compositis communiter usitatis - De aegritudinibus capitis. Michele Savonarola (Padova 1384 - Ferrara 1468) fu uno tra i maggiori medici umanisti del Quattrocento italiano, e nonno di Girolamo Savonarola. Dopo aver insegnato per alcuni anni a Padova, nel 1440 si trasferì a Ferrara come medico a servizio degli Este. A Padova scrisse diverse opere in latino, tra le quali la "Practica maior"; sarà invece Ferrara il luogo nel quale si occuperà di comporre opere meno impegnative e a carattere divulgativo, spaziando tra diversi soggetti come dietetica, politica, storia, devozione cristiana. Ha il merito di aver per primo preso in esame la patologia del bacino ristretto e di aver descritto le pratiche balneoterapiche e le acque termali d'Italia.La sua fama è legata allopera "Practica maior" (ovvero "Opus medicinae seu Practica de aegritudinibus de capite usque ad pedes"), pubblicata per la prima volta a Colle Valdelsa nel 1479 e continuamente riproposta nel corso del Cinquecento; la Practica è considerata tra i più celebri manuali medici del tempo. Sorta di compendio di medicina molto tecnico è basata prevalentemente su Avicenna, che Savonarola definisce «il duce mio» (Libreto de tutte le cosse.., a cura di J. Nystedt, 1988, p. 92); si presenta come il tipico trattato di medicina medievale nel quale lautore espone leziopatogenesi, la sintomatologia e la terapia delle singole malattie allora note, con criterio topografico dalla testa ai piedi. La data di composizione della Practica è comunemente individuata nel 1440, quindi prima del suo trasferimento a Ferrara. È stata ipotizzata tuttavia una composizione in due tempi, con inizio a Padova e termine a Ferrara entro il 1446 (Pesenti Marangon, 1976-1977, p. 92) (cfr. Dizionario Biografico online).Solo alc. cc. lievemente arrossate, peraltro esemplare fresco e ben conservato.