METHODI VITANDORUM ERRORUM OMNIUM, QUI IN ARTE MEDICA CONTINGUNT.
Libri qujindecim.
apud Marcum Antonium Brogiollum, Venetiis, 1630
In-8 p. (mm. 222x156), p. pergamena coeva, titolo ms. al dorso, cc.nn. 32 (frontesp., dedica, index), cc.nn. 244 con 972 colonne numer. (i.e. 976, ripetute nella paginazione le colonne 603-606), ornato da testatine, grandi capilettera e finalini inc. su legno. Importante seconda edizione, accresciuta e corretta dall'autore. In quest'opera Santorio sviluppa il suo metodo sperimentale nel campo della diagnostica e della terapia, descrive diversi strumenti da lui espressamente escogitati e parla dell'uso medico del pendolo.Cfr. Castiglioni Storia della medicina, p. 541: Il capodistriano Santorio Santorio (1561-1636) medico e fisiologo. completati gli studi di medicina a Padova nel 1582, esercitò la professione per molti anni in Croazia. Nel 1599 tornò a Venezia dove fece amicizia con Paolo Sarpi, G. F. Sagredo e Galileo Galilei. Il suo adattamento del pendolo alla pratica medica fu probabilmente ispirato dalle discussioni con Galileo sugli esperimenti condotti da quest'ultimo con i pendoli nel 1602. L'impiego medico del pendolo fu descritto nel "Methodi vitandorum errorum omnium.." pubblicato da Santorio nel 1603... Cfr. anche Krivatsy, 10251 - Garrison-Morton 572.1.Con fori di tarlo sulle ultime 40 carte che intaccano anche alcune lettere del testo e altri restaurati; qualche lieve uniforme arross. ma discreto esemplare.