CATANEO Pietro (CATTANEO Pietro)
Scheda: 6027

L'ARCHITETTURA DI PIETRO CATANEO SENESE.

Alla quale oltre all'essere stati dall'istesso Autore rivisti, meglio ordinati, e di diversi disegni, e discorsi arricchiti i primi quattro libri per l'adietro stampati, Sono aggiunti di più il Quinto, Sesto, Settimo, e Ottavo libro.

Paolo Manuzio, Venetia, 1567

ARCHITETTURA 1500 ALDINA ARTE ARCHITETTURA ITALIA 1500 CATANEO Pietro (CATTANEO Pietro) Paolo Manuzio, Venetia, 1567 CATANEO Pietro (CATTANEO Pietro) L'ARCHITETTURA DI PIETRO CATANEO SENESE. 1567
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In 4 gr. (mm. 343x245), p. pergamena coeva (risg. rifatti), titolo manoscritto al dorso, 2 cc.nn. (bel frontespizio in cornice architettonica xilografica e la dedica che, in questa seconda edizione, è indirizzata a Francesco de' Medici, Principe di Fiorenza e di Siena), 196 pp. num., 4 cc.nn. (Tavola di quanto nelli otto libri), con numerose figure architettoniche inc. su legno nel testo, anche a piena pagina. "Seconda edizione" ma "prima completa degli otto libri", con significative aggiunte apportate ai primi quattro libri (già editi a Venezia nel 1554, sempre da Aldo): Nel quinto si tratta di quel che s'aspetta all'ornato per le fabbriche. Nel sesto si mostrano le buone qualità dell'acque per l'uso del vivere; e cosi similmente dell'acque de i bagni, con alcuni loro disegni. Nel settimo s'adducono quelle cose di Geometria, & de gli elementi suoi, che piu all'Architetto faccino di bisogno: con un nuovo, & facil modo di pigliare in propria forma qualunque fabbrica, sito, o luogo. Nell'ottavo s'insegna a operar praticamente nelle cose di Prospettiva, cominciando da i primi principii, & elementi di quella.Cfr. Renouard, p. 203, n. 6 - Riccardi,I,319 - Fowler,83 - Brunet,I,1654 - Berlin Katalog,2577 - Cicognara,469: Opera bene concepita, e di bella esecuzione colle tavole di purgato disegno. La prima edizione fu intitolata ad Enea Piccolomini - Schlosser-Magnino, pp. 405 e 418. Pietro Cataneo (Cattaneo) (primissi anni del sec. XVI - intorno al 1569 ?), artista senese, figlio di Giacomo, il quale, benché attivo come architetto militare nella Maremma senese, è soprattutto noto come autore di trattati. Si formò nell'ambito della tradizione rinascimentale instaurata a Siena da Francesco di Giorgio Martini e in rapporto diretto con B. Peruzzi, dei quali dovette conoscere idee e disegni. Oltre che con D. Beccafumi, dal quale secondo alcuni imparò il disegno, ebbe relazioni con i due maggiori architetti del Cinquecento senese: Anton Maria Lari detto il Tozzo e Bartolomeo Neroni detto il Riccio. E intorno alla metà del secolo, divenne uno dei principali esponenti della cultura architettonica della sua città. Scarsamente nota e studiata - e forse anche poco significativa - è la sua attività di architetto civile. Mentre è in prevalenza documentata la sua attività di architetto militare al servizio della Repubblica senese, attività che lo tenne occupato, con sospensioni dovute probabilmente alle vicende politiche, nelle zone della Maremma minacciate dalle incursioni saracene, per circa un decennio, almeno fino al 1552.In questi stessi anni il C. doveva essere occupato alla redazione de I quattro primi libri di architettura che furono pubblicati nel 1554 (Vinegia, in casa de' figliuoli di Aldo). Nel trattato, che è in parte frutto dell'esperienza di questi anni nel campo dell'architettura militare, il C. ricorda le fortificazioni di Orbetello "il quale hoggi si truova occupato da Spagnuoli". Nel 1567 fu pubblicata a Venezia l'ediz. accresciuta del suo trattato.La fama del C. è tutta affidata al trattato di architettura, che è un documento di notevole importanza nella letteratura architettonica del Cinquecento, segnando il passaggio da trattati sul tipo di quello del Serlio - e con quest'ultimo contribuendo a diffondere idee rinascimentali sull'architettura e sulla città derivate dal Peruzzi e, prima, da Francesco di Giorgio - a trattati sul tipo di quelli di G. Vasari il Giovane, di B. Ammannati e, per certi aspetti di quello di G. B. Montano.L'edizione del 1567, accresciuta di alcune significative aggiunte nei primi quattro libri (come cenni sulla castramentatio romana, desunti da Polibio, nel primo libro; un consistente inserto vitruviano sui templi antichi e un'accademica critica al tempietto di S. Pietro in Montorio del Bramante nel terzo libro), svolge nel libro quinto, con stretta osservanza vitruviana e con frequenti critiche al Serlio ed anche all'Alberti, l'argomento dell'ornato delle fabbriche, cioè degli ordini architettonici. E mentre il sesto libro tratta delle acque in rapporto alla città e dei moderni edifici termali, il settimo e l'ottavo svolgono rispettivamente un breve corso di geometria ed uno di prospettiva rivolti, senza troppe disquisizioni teoriche, alla pratica degli architetti. Il tono da una parte accentuatamente libresco e accademico, dall'altra essenzialmente pratico, senza possibilità di sintesi tra i due atteggiamenti, indica in questa seconda edizione il diverso clima culturale stabilitosi nella seconda metà del secolo ed è il frutto di studi nel campo della letteratura architettonica, della geometria e della matematica che probabilmente impegnarono il C. nei suoi ultimi anni (come matematico, il C. aveva già scritto le Pratiche delle due prime mathematiche., stampate da N. Bascarini a Venezia nel 1546) (Cfr. DBI vol. 22°).Margine esterno delle prime 2 cc. rifatto; restauro al margine inferiore di 4 cc. (da p. 137 a p. 144), lieviss. fioriture marginali sulle ultime 4 cc., lievi e uniformi arrossature soltanto su 3 cc., altrimenti bell'esemplare.

ARTE ARCHITETTURA ITALIA 1500
ARCHITETTURA 1500 ALDINA \ \