LA CORTE ACCADEMICA.
Divisa in Prencipi, Cavalieri, e Dame, Ecclesiastici, e Ministri. Trattenimenti di Genio trascorsi in Giovinezza dal Conte Girolamo Boselli.
per Giacomo Monti, In Bologna, 1665
In-8 p. (mm. 219x150), 4 parti in 1 vol., piena pergamena coeva, fregi e titolo oro su tassello al dorso, tagli gialli, pp. 11 (su 15: "mancano" le prime 4 pagine che contengono l'occhietto e l'antiporta generale),107; 99; 95; 92, 2 cc.nn. (l'ultima contiene una grande incisione che raffigura un blasone sostenuto da due guerrieri e due tori). Marca tipografica al frontespizio inc. su legno (figura femminile che cavalca un toro sulle acque, ed il motto "Bos etiam numen"). Testo italiano e latino ornato da fregi, iniziali ornate e figurate, finalini. "Prima edizione".L'opera è così suddivisa: Prima parte, dedicata all'Imperatore Leopoldo, contiene i "Prencipi" // la Seconda, dedicata alla duchessa di Mantova Isabella Clara d'Austria Gonzaga, contiene "Cavalieri, e Dame" // la Terza contiene gli "Ecclesiastici" ed è dedicata al Legato di Bologna Cardinale Carlo Caraffa // la Quarta ed ultima parte, dedicata al Senato bolognese, contiene invece i "Ministri. Ogni parte è preceduta da una bella stampa di Francesco Curti, sempre molto animata, atta a rappresentare le varie figure cui il testo è riferito, nel loro ambiente: i principi a corte, le dame e i cavalieri in ozio nel giardino, i religiosi in ambiente sacro, gli amministratori nelle sale pubbliche. Cfr. Piantanida,I/II, 21: La prefazione è di Giovan Francesco Bonomi e nel testo si leggono componimenti di: Ciro DI PERS, Berlingero GESSI, Lodov. TINGOLI, Francesco SBARRA, Franc. FORZADURA, Carlo DOTTORI, Ant. MUSCETTOLA, Gio. Luigi PICINARDI, Vinc. Maria MARESCALCHI e G.B. CAPPONI. L'opera, assai curiosa, contiene svariati argomenti in prosa e in poesia, gli uni e gli altri scritti ora in latino ora in italiano ed offre un'idea alquanto esatta sul modo di ragionare e di vivere nel sec. XVII. Per l'incisore Curti cfr. Benezit,II,753, "graveur, né a Bologne vers 1603, et mort dans la même ville vers 1670. L'artist travailla presque exclusivement au burin. On a de lui quelques portraits, quelques sujets religieux ."Conte Girolamo Boselli (1634-1700), di famiglia originaria di Bergamo, nacque a Bologna da Gian Pietro e Giovanna Serra. Studiò alle scuole pie gesuitiche, e quindi giurisprudenza a Ferrara sotto le cure dello zio materno Tommaso Serra, laureandosi nel 1656. Visse per un certo periodo a Vienna, intrattenendo rapporti amichevoli con Enrico Copes, Giovan Francesco Bonomi e il Sancassani, ma trascorse buona parte della vita nella villa di San Donnino, ove conservava una importante raccolta di monete e medaglie. Oltre alla presente opera scrisse un canzone in lode dell'Imperatore Leopoldo I, una elegia in onore dell'arciduca d'Austria Giuseppe, alcune rime inserite nella raccolta "I Cigni del Reno" in occasione dell'incoronazione dell'Imperatore.. Cfr. anche Mazzucchelli, Gli scrittori d'Italia,1832 - Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi,316.Lieve alone marginale su circa 20/25 cc. finali, altrimenti esemplare fresco e ben conservato.