INSTITUZIONI ANALITICHE AD USO DELLA GIOVENTU' ITALIANA.

In-8 gr. (mm. 256x186), 2 volumi, piena pergamena coeva (alc. fori di tarlo ai dorsi; picc. spacco alla cerniera esterna del 1° vol.), fregi e titolo oro su tassello al dorso, tagli marmorizzati rossi, 10 cc.nn., 428,(2) pp.num.; 1 c.nn. (frontesp.), da 431 a 1020,(2) pp.num.; bella vignetta inc. in rame ai due frontespizi; ornati da: una grande iniziale (alla dedica) con le armi di Maria Teresa dAustria; una grande vignetta e grande iniziale figurata all'inizio del primo libro, tutte inc. in rame da Marc. Antonio Dal Re. L'opera è illustrata da complessive 61 tavole (più volte ripieg.), pure inc. in rame, e così ripartite: vol. 1° con 35 tavole e 162 figure - vol. 2° con 24 tavole e 147 figure + 2 tavole (ripieg.) che contengono il testo di due pagine del libro III. "Edizione originale".Cfr. Riccardi,I, p. 8: "L'opera dell'Agnesi ha il pregio principale di essere uno dei primi e piu' completi trattati di analisi finita ed infinitesimale che a quell'epoca siansi stampati in Europa. Il 1° vol. contiene l'algebra elementare e la geometria analitica, il 2° comprende i trattati di calcolo differenziale ed integrale" - Gamba, 2115: Bella edizione. A Maria Gaetana Agnesi (1718-1799), matematica milanese, venne offerta nel 1748 l'aggregazione all'Accademia delle Scienze di Bologna, mentre era ancora in bozze il suo lavoro, ch'ella veniva stampando nella propria casa milanese di Via Pantano, dove lo stampatore Richini aveva per l'occasione trasferito i suoi torchi. L'opera fu dedicata all'imperatrice Maria Teresa e uscì sul finire del 1748 col titolo "Instituzioni analitiche.", nel quale è studiata tra l'altro una curva che ha preso il suo nome "versiera di G.M. Agnesi".Nonostante gli analoghi trattati di L. Eulero e di G. Cramer, le "Institutioni" ebbero buona accoglienza anche all'estero per la loro chiarezza d'esposizione e la precisione del linguaggio. Della fama dell'A. e della sua fortuna nella letteratura contemporanea restano diverse e interessanti testimonianze. Nel 1739 il presidente de Brosses la giudicava un fenomeno vivente e la paragonava, un po' ironicamente, a Pico della Mirandola. L'A. conobbe anche il Goldoni, cui nel 1753 donò una copia delle "Instituzioni" e il Goldoni la ricordò in una scena de "Il Medico olandese", mettendo in rilievo come anche in Olanda la sua opera fosse letta e ammirata.. Così Diz. Biografico degli Italiani,I, p. 441-442.Solo qualche lieve fiorit. intercalata nel testo, altrimenti esemplare ben conservato.