IL LIBERO PENSIERO.
Giornale dei Razionalisti. Filosofia, scienze storiche, giuridiche e naturali applicate al Razionalismo. Direttore: Luigi Stefanoni.
Gareffi, Milano/Firenze, 1870-1876
In-8, 4 voll., mz. tela coeva (alcune abrasioni), titolo in oro al dorso, pp. 392; 392; 400; 352. Di questo settimanale anticlericale, offriamo una raccolta completa di 7 annate, dal 1870 (Anno V) al 1876 (ultimo anno di pubblicazione), rileg. in 4 voll. A partire dal 1873 la rivista non è più settimanale e risulta cosi' composta: 1873 (26 num.), 1874 (14 num.), 1875 e 1876 (11 num. cad.). Luigi Stefanoni (1841-1918), milanese. Fu rapito fin da giovanissimo dalla fede mazziniana e ancora adolescente partì volontario al seguito di Giuseppe Garibaldi nella campagna del 1859. Subito dopo l'unificazione cominciò a collaborare con il periodico repubblicano "L'Unità italiana", ma ben presto i rapporti con Giuseppe Mazzini si complicarono a causa dell'attrazione di Stefanoni per le correnti razionaliste e antireligiose che in quegli anni cominciavano a lambire le file giovanili dell'area democratica.. Nel gennaio del 1866 vide la luce la rivista settimanale "Il libero pensiero. Giornale dei razionalisti", di cui Stefanoni fu l'animoso direttore fino all'ultimo numero, nel 1876.La rivista era dedicata alla demolizione dei dogmi e dei culti cattolici, nonché più in generale alla critica delle superstizioni e dell'intolleranza religiosa, cui si contrapponevano l'esaltazione del pensiero scientifico, la tradizione razionalista, la nuova dottrina materialista. Il frequente ricorso alla «derisione» e alla «contumelia» insieme alla «forma caustica, passionata, rabbiosa» (F. Uda, Magnetismo, in Il libero pensiero, 1° agosto 1867) della polemica, che talvolta colpirono anche gli amici e procurarono alla rivista diversi sequestri per offese alla religione dello Stato, le assicurarono d'altro canto una certa capacità di penetrazione tra il ceto popolare urbano. Alla rieducazione in senso anticlericale e antireligioso delle masse mirava anche l'"Almanacco popolare del libero pensiero" (1869-1879/1980), che ai temi della rivista aggiungeva un calendario laico, composto dai nomi di personaggi cari alla tradizione razionalista, democratica e patriottica (così DBI, vol. 94).Esempl. ben conservato.