DESCRIZIONE DELLA MACCHINA AEROSTATICA DEL CITTADINO FRANCESCO ZAMBECCARI.
Destinata a tentare il regolamento della medesima per l'Atmosfera.
Fratelli Masi e Compagno, Bologna, 1803.
In-16 gr. (mm. 190 x 130), mz. tela mod., pp. 32, con 3 tavole, inc. in rame e più volte ripieg., che illustrano la macchina aerostatica in tutte le sue parti: il globo - la rete - la mongolfiera - la galleria - la lampada - la stadera anemometrica - il dynamometro - i remi - il quadrante a polso. Francesco Zambeccari, conte bolognese e celebre pioniere dell'aeronautica (1762-1812), tra il 1803 ed il 1812 eseguì numerose ascensioni con un aerostato di sua ideazione che era costituito da due involucri: il superiore, sferico, riempito d'idrogeno; l'inferiore a tronco cono (con base maggiore in alto), pieno di aria riscaldata per mezzo di una lampada a spirito contenuta nella navicella (galleria) a forma di cesta, vincolata ad un cerchio appeso alla rete avvolgente l'involucro superiore. Il 21 settembre 1812 l'aerostato dopo un'ascensione urtò, nella discesa, contro un albero; lo spirito della lampada rovesciatosi appiccò il fuoco alle vesti dello Z. producendogli ustioni mortali. Così Diz. Treccani,XII, p. 971.Cfr. Boffito, p. 468.Esemplare con barbe, ben conservato.