ANGELUS ARETINUS DE MALEFICIIS.
Cum Additionibus D. Augustini Ariminensis, D. Hieronymi Chuchalon & D. Bernardini de Landriano. His accesserunt eiusdem argumenti tractatus diversi.....
apud Haeredes Iacobi Iuntae, Lugduni, 1555
In-16 (mm. 172x120), 2 volumi, p. pergamena molle coeva (spacco a un dorso). Il primo: pp.num. 826,(2) - Il secondo, in due parti (ciascuna con proprio frontespizio datato 1555), è composto da: "Indices duo", 66 cc.nn. e "Tractatus diversi super Maleficiis", nempe Do. Alberti de Gandino. Do. Bonifacii de Vitalinis. Do, Pauli Grillandi. Do. Baldi de Perilis. Do. Iacobi de Arena. Ai frontespizi marca tipografica xilografata (giglio fiorentino su un prato; ai lati sono seduti due putti alati che lo guardano); testo su due colonne. Raro trovarlo completo.Angelo Gambiglioni, celebre giurista, nato ad Arezzo nel 1400 e morto a Ferrara nel 1461. I suoi scritti hanno impresso un'orma profonda nella storia del diritto. Celeberrimo il "Tractatus de maleficiis", la più popolare e diffusa trattazione di diritto e procedura penale, apparsa circa centocinquanta anni dopo le fatiche di Alberto da Gandino e Bonifacio Antelmi (pseudo-Vitalini). Noto da sempre il luogo della sua composizione, Bologna, l'anno (il 1438) è stato precisato di recente sulla base del manoscritto della Biblioteca apost. Vaticana, Vat. lat. 2650. Da più di un codice risulta che in seguito l'autore rivide e integrò con aggiunte la sua fatica: ciò spiega le difformità della tradizione manoscritta, segnatamente per la parte finale più o meno estesa e con tre diversi explicit. Destinato alla pratica come alla scienza, il trattato nella sua struttura è legato a questa ambivalenza: si apre con un atto di inquisizione e una sentenza immaginari che poi, quasi parola per parola, vengono commentati in 85 rubriche, con pertinente letteratura scientifica, richiami a esperienze personali, esortazioni e ammonimenti a magistrati, avvocati e studenti. Strepitoso il successo editoriale testimoniato da 18 manoscritti, dai numerosi incunaboli e dalle successive edizioni del XVI secolo. Così Diz. Biografico degli Italiani,LII, p. 116-117.Cfr. anche Sapori Antichi testi giuridici,I, 1312, che cita una edizione del 1551 del solo I vol.Nel 1° vol.: piccola macchia all'ang. infer. delle ultime 200 cc. e solo qualche lieve uniforme ingiallitura, altrim. ben conservato. Nel 2°: ultime 45 cc. restaur. per fori di tarlo margin.; aloni interc. nel t., macchie su ca. 20 cc., lievi uniformi arross., ma complessivamente discreto esemplare.